Archivia 22 Febbraio 2021

Come scegliere l’ascensore interno per la casa

L’anno che ci siamo lasciati alle spalle ci ha insegnato molte cose. Tra queste, rientra il fatto di prenderci cura dei nostri spazi domestici senza lasciare nulla al caso. In virtù di quanto appena specificato, sono tantissime le persone che, avendo una casa grande, valutano l’installazione di un ascensore interno.

Si tratta di una scelta oggettivamente molto comoda soprattutto per chi ha bambini o anziani in famiglia. Se stai leggendo queste righe, significa che vuoi saperne di più e sei alla ricerca di consigli pratici per fare la scelta giusta. 

Ascensori interni per la casa: le tipologie

Quando si parla di ascensori interni per gli ambienti domestici, è necessario rammentare l’esistenza di diverse tipologie. Ecco quali:

  • Ascensori a vano aperto
  • Ascensori a vano chiuso

Quando si chiamano in causa i primi, si inquadrano mini ascensori per la casa caratterizzati dalla presenza delle pareti ma dall’assenza di copertura nella parte alta. Sì, si tratta dei classici montacarichi. Nel momento in cui li si nomina, è necessario rammentare che possono essere scelti solo se il dislivello da superare non va oltre ai 3 metri.

Nel caso in cui si dovesse eccedere da questo limite, è necessario orientarsi verso ascensori a vano chiuso, caratterizzati cioè dalla presenza di una vera e propria cabina con pareti e soffitto.

Potenza elettrica

Chiarita questa distinzione, è doveroso informarsi sulla potenza elettrica che, mediamente, è richiesta nei casi in cui si decide di installare un ascensore all’interno della casa. In media, bisogna mettersi nell’ottica di un valore attorno agli 1,5 kW.

Portata ideale

Mettendoci nell’ottica della scelta di un ascensore a vano chiuso – decisamente più comodo per chi, per esempio, ha una mobilità fisica ridotta o la necessità di trasportare da una parte all’altra della casa carichi importanti – parliamo della portata.

Non ci sono regole definite e scritte sulla pietra a cui fare riferimento. In linea di massima, bisogna orientarsi in un range compreso tra i 200 e i 400 kg (parliamo quindi di un ascensore in grado di ospitare circa 5 persone).

Modelli di ascensori

Nell’ambito degli ascensori a vano chiuso per gli interni della casa, è possibile distinguere diversi modelli. Tra questi è possibile citare l’ascensore a fune, la soluzione oggettivamente meno innovativa. Da non dimenticare è anche l’esistenza degli ascensori oleodinamici o idraulici. Come funzionano? Grazie al collegamento tra la cabina e un sistema di cilindri e pistoni, nei quali viene immesso dell’olio minerale attraverso una pompa idraulica che, nelle situazioni in cui l’ascensore sale, provoca il riempimento dei cilindri.

Una soluzione ancora più innovativa è l’ascensore elettrico, che ha il vantaggio di un impianto di sollevamento posizionato all’interno del vano corsa, con ovvi pro relativi all’ottimizzazione dello spazio.

Gli ascensori appena  ricordati rientrano sotto il cappello dei Machine Room Less. Oltre al risparmio di spazio, permettono di apprezzare anche una notevole ottimizzazione dei consumi energetici. Si potrebbe andare avanti molto a parlare dei motivi per cui questi ascensori sono considerati il non plus ultra per chi vuole il massimo del comfort e della tecnologia tra le mura domestiche.

Quando li si chiama in causa è necessario soffermarsi sul posizionamento del motore, che si trova in testata. Questo dettaglio è cruciale e per un motivo ben preciso: grazie ad esso, è possibile bypassare opere murarie eccessivamente demolitive.

Nel momento in cui si sceglie di installare un ascensore dentro casa, non si può non pensare ai livelli di sicurezza. Quali sono le garanzie con gli impianti Machine Room Less? Oltre alle soluzioni di sicurezza tradizionali, quando si parla di questi ascensori di ultima generazione, caratterizzati anche da un impatto estetico minimal ed estremamente piacevole, è necessario citare pure la possibilità di sistemare una telecamera nel vano corsa e un monitor nell’armadio metallico, così da riuscire ad avere un controllo totale sul movimento della cabina.

Le nuove sfide dell’illuminazione urbana tra sostenibilità e creatività

Garantire l’illuminazione pubblica non è solo una questione di tipo meccanico. Oggi giorno, le sfide aperte sono tantissime per chi si occupa di questo settore. Chi lavora nell’ambito del lighting design, infatti, deve fare i conti con delle soluzioni innovative ma senza però rinunciare alla creatività. Uno degli imperativi categorici per coloro che lavorano nel mondo del design delle luci concentrandosi sotto l’aspetto urbano è proprio quello di mantenere i costi, non solo di manutenzione, ma anche sui consumi e sull’efficienza. 

Ci si deve basare sulla filosofia del business sostenibile, ma senza rinunciare all’innovazione e alla bellezza. Si deve cercare di fare il possibile per riuscire a far quadrare ua buona attività in termini di illuminazione, ma anche ottimizzare la gestione, i costi di costruzione e quelli di manutenzione. L’impianto elettrico urbano, è un mix armonico di linee, di bracci, di pali di sostegno e di corpi illuminanti. Coloro che vogliono fare la differenza in questo settore devono essere perciò in grado di applicare le nuove tecnologie ed i servizi, così da tenere la rete di illuminazione sotto controllo e renderla Smart.

  1. Creatività e impatto sociale dell’illuminazione urbana

Il mondo del design delle luci deve fare i conti anche con un altro aspetto quando si parla di illuminazione urbana, ovvero l’impatto sociale. Infatti, la “buona luce” non è solo una questione di sicurezza, ma aiuta anche migliorare la vivibilità delle città dopo il tramonto. 

L’illuminazione urbana, infatti ha il compito di rendere sicura la guida, ma in più deve prevenire fenomeni di criminalità e di microcriminalità. Nella ricerca illuminotecnica si vanno soprattutto, ad analizzare quali sono le dinamiche sociali connesse alle aree urbane: non si può non tener conto di logiche produttive ed economiche, ma allo stesso tempo anche di una funzione importante di impatto sociale. 

I livelli di luce, riducono l’abbagliamento, riescono ad influenzare la visibilità e soprattutto, creano un ambiente molto più accogliente. Nell’organizzazione dell’illuminazione degli spazi cittadini, bisogna tener conto degli effetti sociali delle luci. Ci sono delle relazioni ben precise fra gli scenari di illuminazione urbana e le emozioni dei cittadini: ecco perché bisogna affidarsi a degli esperti del design illuminativo urbano. Non si può improvvisare!

  1. L’obiettivo primario del design illuminativo

Il design delle luci deve rispondere alle esigenze dell’esperienza sociale. Infatti, l’illuminazione è in grado di generare stati d’animo diversi come il fascino, il divertimento, ma anche una sensazione di sicurezza. Coloro che ad esempio, sono incaricati di installare delle luci per una piazza pubblica, devono cercare di attirare persone rendendo un un’idea di socializzazione e di interazione attraverso spazi illuminati in maniera adeguata. 

Anche la creatività però, ha un ruolo molto importante. Infatti, si deve cercare di installare dei sistemi che possano essere visivamente belli e quindi, rendere uno spazio elegante e piacevole, da un punto di vista visivo. L’obiettivo è quello di creare turismo, interesse e di generare uno spazio che possa essere esteticamente impeccabile!

  1. L’illuminazione urbana e il risparmio energetico

L’illuminazione urbana deve affrontare infine, una sfida importantissima, ovvero quella del risparmio energetico. Infatti, bisogna puntare su un’illuminazione che possa contenere i costi di manutenzione, ma anche quelli di gestione e dei consumi in generale. 
Le principali città italiane chiedono di costruire delle Smartcities, dove vi siano sistemi intelligenti anche nell’ambito dell’illuminazione. Si deve garantire sostenibilità, senza rinunciare alla bellezza e all’inclusività. È questa la nuova sfida nell’ambito del design delle luci!

Fidelizza i tuoi clienti con i gadget aziendali: ecco come!

Esiste un modo sicuro per riuscire a fidelizzare i tuoi clienti? Ci sono chiaramente diverse strade da percorrere, in base al tipo di strategia che vuoi adottare. Uno dei modi preferiti da molte imprese che si impegnano a promuovere il proprio brand è sicuramente la strada dei gadget aziendali. Sono un mezzo chiave per impostare una campagna pubblicitaria che si concentri su un messaggio di positività rispetto ai prodotti ed i servizi offerti. Magliette, agende, calendari, calcolatrici, penne o accendini: hai solo l’imbarazzo della scelta. L’importante è trovare un simbolo che parli di te, che sia simpatico e che riporti uno slogan che sappia lasciare il segno. Vediamo allora in che modo puoi scegliere i tuoi gadget e perché sono così importanti per la tua attività.

Quali gadget puoi regalare per promuovere il tuo brand?

Le soluzioni sono tantissime e possono variare in base al tipo di regalo e al messaggio che vuoi dare. Vuoi lasciare un segno spiritoso, oppure regalare qualcosa che possa essere utilizzato regolarmente nel quotidiano dei tuoi clienti? Il portale Easy Gadget è una delle più interessanti del settore, capace di produrre una vasta gamma di oggetti e accessori che non deluderanno nessuno. 

E’ inutile negare che gli accendini, per esempio, sono l’oggetto che va per la maggiore: possono essere facilmente personalizzati e sono ideali se hai una tabaccheria. Oppure una ricevitoria dove spesso si presentano clienti fumatori. In alternativa pensa a un accendino dotato di cavatappi nella parte finale, o di torcia per creare qualcosa di ancora più stravagante. E per restare in tema perché non pensare a un posacenere portatile? 

Trova il regalo adatto alla tua impresa

I direttori di azienda potrebbero invece orientarsi sulle agende personalizzate, che sono utili per organizzare impegni e appuntamenti privati ma anche lavorativi del clienti. Con la giusta stampa sull’agenda potrai veicolare un messaggio promozionale, un motto che rappresenti il tuo operato. 

Vanno per la maggiore le candele, che sono un regalo versatile, adatto per celebrare anche avvenimenti importanti. Tra i modelli più affascinanti è possibile trovare le candele con LED, oppure quelle personalizzate con foto o strass.

E infine non dimenticare di valutare l’opzione dei bicchieri promozionali: sono ideali per i ristoratori che gestiscono un ristorante o un bar e vogliono dare messaggi simpatici alla clientela. Bere una bibita, o un caffè d’asporto non è mai stato così divertente!

I vantaggi dei gadget aziendali

E’ chiaro che un gadget personalizzato rappresenti un investimento iniziale, ma è un ottimo progetto per diffondere in modo simpatico i tuoi servizi e far conoscere il tuo brand. Basta una maglietta, una chiavetta USB, o altri prodotti di cancelleria per riuscire a coccolare le persone che acquistano i tuoi prodotti e servizi. Ripagarli con omaggi promozionali è il modo più efficace per te di sbaragliare la concorrenza in modo intelligente.

Uno dei più grandi vantaggi è legato alla possibilità di far incrementare le vendite, puntando tutto su corretta strategia di marketing. Trasformerai la tua attività e farai sentire il cliente non più un utente “anonimo”, ma un soggetto importante per te. E ovviamente quando un cliente è soddisfatto di un acquisto che cosa fa? Non solo tornerà da te, ma parlerà bene di ciò che hai fatto e di quello che offri. 

Elettrostatica: una forza invisibile davvero affascinante!

L’elettrostatica è una branca dell’elettromagnetismo che studia le cariche elettriche stazionarie nel tempo, generatrici del campo elettrostatico. 

Al giorno d’oggi chi lavora in ambito industriale ed ha problemi di controllo delle cariche elettrostatiche può avvalersi della consulenza di aziende leader del settore come Barreantistatiche che opera fin dal 1996 realizzando sistemi antistatici e alcune tra le barre antistatiche più performanti del mercato. 

Ma la storia dell’elettrostatica ha origini antiche e attraversa secoli di storia arrivando fino ai giorni nostri.

Già nel V secolo a.C. si era riusciti a capire che una bacchetta di ambra era in grado di attirare piume, fili o pagliuzze quando veniva sfregata con un panno. Non a caso il termine “elettricità” deriva dal greco “elektron”, che significa ambra. Affascinante, non trovi?

I primi esperimenti sull’elettrostatica con Talete 

I primi esperimenti sull’elettrostatica risalgono appunto alla Grecia antica del 600 a.C. con Talete e Teofrasto.

Talete di Mileto è stato un filosofo, astronomo e matematico vissuto in Grecia presumibilmente tra il 640 a.C e il 545 a. C. circa. Devi sapere che fin dall’antichità fu considerato uno dei Sette sapienti. I sette savi, o sette sapienti, erano personalità pubbliche dell’antica Grecia che si erano distinte per la loro capacità essere prese come esempio di saggezza pratica. Tutti si distinsero per essere autori di massime divenute col tempo la massima espressione ed il caposaldo della cultura greca.

William Gilbert e l’introduzione del termine forza elettrica

Nel 1600 si fece un ulteriore passo avanti grazie a William Gilbert. Attraverso i suoi studi si riuscì infatti a distinguere i fenomeni elettrostatici da quelli magnetici. Gilbert comprese che i fenomeni elettrici avevano un’energia finita e che la forza di attrazione durava finché c’era sufficiente energia.

Otto Von Guericke ed il primo generatore elettrostatico

Siamo verso la metà del XVII secolo quando Otto Von Guericke Inventò la prima macchina elettrostatica a strofinio! Si rese famoso anche per la realizzazione di una macchina pneumatica che gli permise di svolgere le prime ricerche sul vuoto e sulla pressione atmosferica.

Costruendo il primo generatore elettrostatico, riuscì ad osservare le scariche elettriche generate durante il suo caricamento e la relativa luminescenza. 

Grazie alle sue intuizioni ed ai suoi esperimenti riuscì anche a dimostrare che la forza elettrica generata da un corpo carico poteva essere trasportata. Era sufficiente applicare al corpo carico un filo, che avesse le stesse proprietà del corpo carico. 

Ma non è tutto qui. Guericke riuscì infatti a dimostrare anche che la forza elettrica può essere sia attrattiva che repulsiva. Gli bastò osservare l’ambra per notare che, gli oggetti che inizialmente venivano attirati, una volta entrati in contatto con l’ambra, venivano respinti.

Charles François de Cisternay du Fay

Fu però Charles François de Cisternay du Fay a determinare l’esistenza di una carica elettrica positiva e di una negativa. Riuscì a comprendere che le diverse cariche venivano generate da sostanze differenti. Le classificò in:

  •  Resinosi: ambra, gomma dura, ceralacca e sostanze resinose; 
  • Vetrosi: 

Ebbe un’altra importante intuizione riuscendo a comprendere che i corpi caricati allo stesso si respingevano, mentre i corpi caricati con cariche differenti si attraevano.

Grazie alla sua brillante mente arrivò anche ad intuire che i corpi neutri potessero contenere uguale quantità dei due fluidi elettrici.

Sembra un concetto piuttosto difficile da capire e, soprattutto da calare nei nostri giorni. Ma prova a pensarci: la scossa che prendi quando scendi dall’auto, i fulmini durante un temporale, i capelli che si rizzano in testa o restano appiccicati ad un palloncino… Sono tutti esempi pratici di elettricità statica. 

Piccoli esempi che ci fanno capire quanto sia una forza presente nel nostro quotidiano. Ecco perché ci sono aziende all’avanguardia che da anni studiano come sfruttare questa forza in ambito produttivo. Dall’antica Grecia ai giorni nostri ma sempre proiettati verso un futuro di innovazioni. Sta tutto qui il fascino della scienza: a come ci lega col passato e ci permette di guardare avanti ad un futuro carico di possibilità.